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Provincia:
Milano
Contratto:
altro
Persona di riferimento:
CORPORATE TABAI
Sito:
http://www.fashionvipmagazine.com
Descrizione delle attivita' svolte:
CORPORATE COMUNICATION
OBBIETTIVO
Comprendere verso quale direzione si dirige la comunicazione pubblicitaria e in quale considerazione è tenuto il consumatore.
«La comunicazione pubblicitaria, in questo momento, per quella che è la mia opinione, è uno degli strumenti di comunicazione del quale non si puಠfare a meno se si vuole emergere rapidamente nel mercato, ma, allo stesso tempo, non puಠessere, l'unico strumento su cui poggiare una solida strategia di comunicazione.
Cosa si intende per comunicazione classica e in che misura viene ancora utilizzata oggi? Continuerebbe ad usarla?
La mia personalissima opinione è che oggi la comunicazione è al servizio di qualcos'altro: è uno strumento che talvolta fa in modo che di una politica o di un'azione di branding si parli. Dove per branding intendiamo la costruzione di un posizionamento distintivo della marca su dei valori ben precisi. Alcuni pubblicitari affermano "Pubblicità ? Purché se ne parli". Aggiungerei "No. Purché se ne parli bene!". Perché di una marca bisogna far parlare bene, non male, altrimenti i risultati in termini di consenso non si costruiscono. Se il branding si propone di costruire un posizionamento, non si puಠpensare che una campagna possa avere un risultato contrario a quello che si cerca di raggiungere».
Cosa si intende per comunicazione classica e in che misura viene ancora utilizzata oggi? Continuerebbe ad usarla?
«Io direi di sà¬, ma a certe condizioni. La comunicazione classica è quella che si avvale sostanzialmente dei media di massa, (televisione, affissione, radio, cinema). Per cui affianco agli strumenti dei media classici noi abbiamo sempre cura di aggiungere altre attività di comunicazione, riguardanti le attività di costruzione del consenso. La corretta progettazione dell'immagine, ad esempio, è lo strumento principale attraverso cui costruire una politica di comunicazione che tenda al consenso. Più propriamente si parla di Corporate communication, che racchiude tutte le attività di comunicazione, differenziate seconda dei target e dei canali prescelti, che tendono a ragionare strategicamente sul consenso intorno all'azienda e poi ai suoi prodotti».
Saprebbe dirmi, oggi, qual è l'orientamento dominante del linguaggio pubblicitario? In che direzione si dirige la comunicazione pubblicitaria oggi?
«L'orientamento della pubblicità in termini di linguaggio va verso il trash, verso l'immagine e la parola dal forte impatto emotivo. Oggi esistono campagne a livello internazionale che hanno un impatto emotivo che qui sul mercato locale ci si potrebbe sognare. Qualcuno ha detto che in Italia siamo ancora ai livelli del Carosello. Senza dubbio scorrendo le principali riviste specializzate internazionali, si puಠnotare che i linguaggi delle pubblicità di oggi sono assolutamente impattanti e graffianti».
Qual è la sua idea del consumatore e che ruolo ricopre all'interno dell'ideazione di una campagna pubblicitaria?
«Ovviamente direi che il suo ruolo è assolutamente fondamentale. Il problema principale di un pubblicitario è che nel rumore di fondo, in cui tutti quanti, me compreso come consumatore, viviamo, c'è un eccesso di segnali e di informazioni, al punto che diventa veramente difficile che un consumatore possa mostrare la giusta attenzione al nostro messaggio.